venerdì 19 dicembre 2008

Madagascar 2

Anno: 2008
Regia: Eric Darnell e Tom McGrath
Distribuzione: UIP

I quattro eroi del primo Madagascar tentano di fuggire per tornare nella civiltà. Ma nemmeno a dirlo l’aereo sgangherato su cui si trovano precipita nel cuore dell’Africa. Poco male, comunque, il leone Alex avrà modo di scoprire qualcosa di più sulle sue origini…

Non poteva mancare questo Madagascar numero 2, in attesa del terzo episodio, già annunciato, che sarà totalmente realizzato in 3D, e di un film con protagonisti assoluti i pinguini agenti segreti che rimangono, anche in questo secondo capitolo, interpreti di uno dei momenti più divertenti della pellicola.
Tecnicamente il film non si discosta molto dal primo episodio con disegni spigolosi e un generale character design dinamico, anche per quel che riguarda il resto dei personaggi a opera di Shannon Jeffries.
La sceneggiatura, piuttosto altalenante, passa da momenti più divertenti ad altri meno, complice anche la scrittura a sei mani, aggiungendosi ai già collaudati Eric Darnell e Tom McGrath, l’Ethan Cohen del divertentissimo Tropic Thunder.
Nella musica troneggia il black sound, con un momento spassoso in cui il leone si improvvisa ballerino da strada.
Ottimo il cast inglese, con le voce tra le altre di Alec Baldwin, David Swimmer e Ben Stiller. Sul cast italiano, invece, sorvoliamo...

Diego Altobelli (12/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1982

Ember - Il mistero della città di luce

Anno: 2008
Regia: Gil Kenan
Distribuzione: Eagle Pictures

Tratto dall’omonimo romanzo – il primo di una serie di quattro realizzati negli anni Ottanta dalla scrittrice Jeanne Duprau – “Ember – Il mistero della città di luce” giunge nelle sale volendo rompere l’oscuro medioevo cinematografico fatto di cinepanettoni e commedie a buon mercato, portando il fievole chiarore di un fantasy retrò. Diretto da Gil Kenan (“Monster House”), sceneggiato da Caroline Thompson (la stessa dei film di Tim Burton) e prodotto niente meno che da Tom Hanks: per “Ember” i numeri sembrano esserci proprio tutti.

L’umanità si è rifugiata nelle profondità della Terra a causa delle radiazioni nucleari. Lì, è proliferata Ember: città - rifugio che grazie a una fitta serie di tubature e generatori di correnti possiede un autonomia di circa duecento anni. Questi però stanno finendo. I frequenti black out diventano la molla per tre ragazzini - Lina, Doon e Poppy – di iniziare una sorta di avvincente caccia al tesoro per scoprire il modo per fuggire da Ember e risalire in superficie. A detta di tutti gli abitanti e del perfido sindaco: una follia il solo immaginarlo...

In realtà questo Ember non è affatto male. Magari sa di già visto; probabilmente, guardandolo, vi ricorderete di talune giostre fatte ai parchi giochi in infanzia; o, chissà, non vi convinceranno certi meccanismi narrativi, un poco forzati, per far si che i tre protagonisti risalgano in superficie: però effettivamente questo Ember, alla fine, piace.
La regia di Gil Kenan, esaurita nella prima mezz’ora la pratica “spiegazione del dove ci troviamo e del perché”, va in crescendo confezionando un prodotto che tra una metafora socialista della società e il tema del contrasto tra conservatori e reazionari - riferiti a elementi presenti nei romanzi - si lascia vedere anche contando sull’effetto sorpresa finale. Ovvero: cosa ci sarà in superfice?
Rimangono sospese alcune sottotrame, e nell’ardore di fuggire il più in fretta possibile da Ember, sia i personaggi che il regista si dimenticano per strada alcuni particolari non proprio trascurabili dal punto di vista narrativo. Ma alla fine il film è fatto: una nuova luce nasce all’orizzonte e l’happy ending è assicurato.
Meno male: avevamo temuto per un momento che i magnifici Martin Landau, Bill Murray e Tim Robbins avessero partecipato al film sbagliato.

Diego Altobelli (12/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1980