sabato 18 dicembre 2010

Megamind

Anno: 2010
Regia: Tom McGrath
Distruzione: Universal Pictures

Anni fa su Metro City precipitarono due capsule da un altro pianeta. Il destino volle che la prima cadde nel giardino di una famiglia per bene, mentre la seconda nel penitenziario della città. I due bambini contenuti nelle sfere, quindi, una volta adulti, cominciarono a sviluppare le loro incredibili capacità diventando uno Metro Man, l’incarnazione della giustizia; l’altro Megamind, un criminale senza scrupoli.
Oggi. Quando in una battaglia definitiva Megamind uccide Metro Man, si ritrova di colpo solo e con una città ai suoi piedi. E dopo un periodo di spasso, la noia prende il sopravvento. Sconfortato, Megamind in un’altra intuizione geniale decide di cedere dei superpoteri a un umano, così da poter avere di nuovo qualcuno da affrontare in battaglia. Ma a sorpresa l’umano diventa più cattivo di lui…

Nel bene e nel male, i riflettori del cinema continuano a tenere un faretto puntato sul tema dei supereroi. E così ecco che nasce anche “Megamind”, un cartone sicuramente divertente, con punte di ironia notevoli e delle scelte narrative da capogiro, ma anche piuttosto stancante. Volendo essere sintetici, si potrebbe dire che “Megamind” è l’ennesimo cartone divertente e spassoso, adatto a tutta la famiglia e quindi da consigliare senza remore. Purtroppo però va fatta anche una considerazione a corredo del tutto perché il cartone diretto da Tom McGrath, lo stesso di “Madagascar”, mostra abbastanza chiaramente il fianco a una certa stanchezza di fondo. Ci si chiede alla fine della proiezione se sia giusto provarle proprio tutte per spremere un tema fino al midollo. Fin anche a prendere in giro il tema stesso. La sua iconografia, il suo immaginario, la sua identità come elemento del fantastico. Qui si ride bellamente dell’immaginario di Superman. Metro Man ne è una incarnazione evidente, mentre Megamind è un possibile alter ego di Lex Luthor, ma naturalmente più grottesco. Ecco, il punto è che sfugge un po’ il senso di tale operazione. Perché ridere di una fantasia? Cosa si vuole dimostrare? Cosa si vuole davvero dire di nuovo? Forse nulla, e forse sono solo domande espresse da un vecchio lettore romantico e un po’ infastidito. Però, è evidente che nell’animazione della Dreamworks, a differenza di quella della Pixar, manca generalmente un po’ di rispetto nel portare avanti il racconto. C’è una certa strafottenza di fondo. E se pure si ride sulle prime, poi viene voglia di smettere, come se si stesse ridendo di qualcuno, o qualcosa, che non può difendersi.

Diego Altobelli (12/2010)

venerdì 17 dicembre 2010

The Tourist

Anno: 2010
Regia: Florian Henckel von Donnersmarck
Distribuzione: 01 Distribuzione

Fiacchissimo questo “The Tourist”, diretto dal distaccato Florian Henckel von Donnersmarck. Se non fosse per la coppia inedita Johnny Depp e Angelina Jolie, il film probabilmente non avrebbe neppure motivo di essere proposto nelle sale. Ma possono bastare due mostri sacri del loro calibro a salvare la baracca? Sorpresa, la risposta è no.

La donna del mistero del film si chiama Elise. Bellissima, enigmatica, sfuggente. L’Interpol gli è alla calcagna e lei, per far sviare le tracce, decide di coinvolgere nella sua fuga anche il turista Frank, matematico dal Wisconsin Tennesse. Da Parigi a Venezia con sottofondo romantico, ma il colpo di scena è in agguato…

A voler essere cattivelli si potrebbe affermare che “The Tourist” pare uscire da un libro della collezione Harmony. Ci sono due protagonisti bellissimi quanto improbabili; l’incontro fatale; la mafia russa; gli inseguimenti; e i baci rubati… Il cuore forse sospira un po’ leggendolo sulle pagine di un libro, ma al cinema il tutto si fa macchiettistico e molto, ma molto stancante. Non bastano certamente due mostri sacri (sprecati) a rendere plausibile un film che arranca già dalle prime pagine, pardon scene.

A peggiorare le cose, inoltre, ci si mettono anche gli attori italiani, come al solito relegati a ruoli di comparse come già visto in altri film pure recenti come “The American”. Nino Frassica, Raul Bova, Cristian De Sica, sono solo alcuni dei numerosi nomi nostrani che popolano la pellicola con esiti altalenanti.

Insomma, se avete voglia di vedere i due divi insieme e in azione, fatevi avanti. Bisogna ricordare però che alle volte continuare a sognare risparmia da cocenti delusioni...

Diego Altobelli (12/2010)

Le cronache di Narnia - Il viaggio del Veliero

Anno: 2010
Regia: Michael Apted
Distribuzione: 20th Century Fox

Si torna a Narnia a vele spiegate. E sì, perché al terzo tentativo, dopo un primo episodio affascinante ma stancante, e un secondo fiacco e trascurabile, “Le Cronache di Narnia” di C.S. Lewis si fanno finalmente davvero avvincenti.

Lucy e Edmond, ora adolescenti, si trovano in compagnia dell’odioso cugino Eustace quando il quadro che rappresenta un veliero in mare aperto, magicamente, li trasporta nel Regno di Narnia. I tre ritroveranno il principe Caspian in un’avventura ai confini del mondo che li avvicinerà di un altro passo alla maturità…

Michael Apted, il regista di action come “007 - Il mondo non basta” e “Extreme Measures - Misure estreme”, dirige con mano molto aggressiva questo terzo episodio delle Cronache di Narnia. Il risultato è di quelli che abbagliano. Mai come in questo caso il mondo di Narnia scintilla di magia e incantesimi, e non sono poche le volte in cui lo spettatore si scopre a bocca spalancata davanti tanta meraviglia. Inoltre, malgrado permanga l’impronta disneyana che vuole (anche giustamente) il fantasy creato da Lewis nei lontani anni Cinquanta più indirizzato a un pubblico di giovanissimi, il retaggio che si porta dietro il regista finisce per plasmare “Il viaggio del Veliero” rendendolo un tripudio visivo adatto a tutti.

Bravi anche gli interpreti. Ben Barnes, il principe Caspian, vuoi anche per la barba appare più adulto e convincente che nell’altro film. I due protagonisti Skandar Keynes e Georgie Henley hanno invece, finalmente, lo spazio per poter emergere. E lo fanno con grande convinzione, spiccando sugli altri.

Se avete voglia di sognare sotto le feste, insomma, “Le cronache di Narnia – Il viaggio del Veliero” vi offre una buona occasione per farlo. Non pensateci e salite a bordo.

Diego Altobelli (12/2010)